Errori di Renzi? parliamone seriamente
Ieri ho lanciato questa provocazione su un social per vedere poi l’effetto.
La mia curiosità non era dovuta al capire le motivazioni di chi parla di errori di Renzi in televisione dalla mattina alla sera, per quelli è colpa dell’ex Premier, il terremoto, la fame nel mondo, la nascita dell’Isis e anche gli tsunami in Asia. Sinceramente non mi interessano.
Sono più interessato a capire la contrapposizione tra i militanti del Pd nell’attribuire colpe all’ex segretario. C’è una minoranza che è perfettamente accodata ai pentaripetitori dei tormentoni televisivi, una maggioranza dei famosi renziani che si dividono in due categorie: metà per i quali Renzi è come il Papa, infallibile, lui parla ex-cathedra quindi non si discute e chi ci prova è un eretico e come tale fa messo al rogo.
L’altra metà, è quella che vuole distinguersi e quindi magari appoggia ancora la sua mozione, magari trova una scusa per passare all’opposto, che secondo lui è la stessa cosa, ma si pone differentemente. Ecco di questi c’è un panorama esteso di persone, in cui ognuno ha da mettere in risalto un errore diverso.
Vogliamo parlarne?
Proviamoci, io intanto dico la mia e lo faccio ponendo due premesse.
Forse è un po’ presto per analizzare le colpe di Renzi, questo compito spetterebbe agli storici. Per contro invece ricordo che è sempre facile rimproverare a qualcuno gli errori col senno di poi. A volte perché c’è il famoso rovescio della medaglia: “eh, ma se avessi saputo che…”
A volte le conclusioni vanno prese con beneficio d’inventario: siamo sicuri che se avesse agito in modo diverso le cose sarebbero andate meglio e non magari ancora peggio? Questo nessuno può dirlo, quindi è un esercizio inutile.
Fatte queste premesse, voi mi chiederete, allora secondo te Renzi non ha commesso errori? Sinceramente non lo so. Forse sì. Forse no. Io sono stato contrario a qualche provvedimento, ma proprio poca roba rispetto alla mole di leggi, decreti e riforme attuate in 1000 giorni. Ho avuto qualche volta qualche dubbio sul modo in cui sono state sviluppate alcune riforme? Si l’ho avuto, ma come faccio ad attribuire a Renzi la colpa di ogni parola dei milioni di parole scritte nei provvedimenti?
Ad esempio posso invece fare una considerazione sull’uomo politico e so bene di essere totalmente impopolare nel farlo. Renzi è considerato da una parte degli Italiani, un venditore di pentole, uno che la politica non sa dove stia di casa, uno che gli manca proprio la cultura politica. Altri per cui è tutto il contrario. Tutti indistintamente però concordano nel dire che è un grande comunicatore.
Ecco, io invece proprio su questo ho qualche dubbio. È vero che l’uomo prende, perché è capace di spiegare cose complesse in modo semplice. Questo magari è un fatto spiegabilissimo, lui non parla in politichese, semplicemente perché non vuole farlo. Qualcuno a sinistra abituato a parlare un linguaggio incomprensibile proprio al popolo a cui si rivolge, lo definisce per questo un illetterato.
Io però dico un’altra cosa, la comunicazione è anche altro. E Renzi a differenza di un vero comunicatore che analizza e pesa ogni termine che usa, è troppo impulsivo, parla a braccio, si lascia prendere dalla passione, focalizza troppo e si immedesima nel pubblico che lo ascolta e finisce qualche volta per sfociare in derive dialettiche populiste, che dovremmo lasciare in esclusiva a quelli dotati di stelle. La brutta gaffe dell’ultima apparizione televisiva, sulla pena al padre è un esempio. Un ex statista che si prepara a tornarlo, dovrebbe evitare queste cadute.
Eccolo ho voluto illustrare anche io un errore che vedo, per non essere da meno degli altri.
Però la conclusione a cui voglio arrivare è un’altra, e lo faccio ponendovi una domanda:
Prima di parlare di questa infinità di errori commessi dal toscanaccio, vogliamo cercare di capire quali sarebbero le conseguenze a cui hanno portato questa infinità di errori? Perché se non stabiliamo questo, non so di che parliamo. Per farlo, non è che ci dobbiamo mettere ad elencare tutte le fesserie che sentiamo dai media. No, la domanda che dobbiamo farci, è semplicissima:
Cosa è cambiato per il paese e per i cittadini dal 22 Febbraio 2014 al 7 Dicembre 2016.
Cosa è peggiorato?
L’economia? No, tutti i parametri sono migliorati. Il lavoro? No recuperati quasi totalmente i posti perduti con la crisi. Stabilizzati in larghissima parte i precari che perduravano da decenni.
I diritti? Non credo, ne abbiamo qualcuno in più, ma nessuno in meno.
Le riforme ? certo, persi due anni di lavoro, ma siamo al sistema che avevamo prima, che gli Italiani non hanno voluto cambiare, evidentemente gli va bene così, di che parliamo?
Sinceramente mi piacerebbe capire a cosa serva questo continuo parlare di errori. Anche per le opposizioni, non pensate di venire un po’ a noia?
Parliamo del futuro piuttosto.
Coraggiosa e bellissima analisi. Non se ne può più dei luoghi comuni su Matteo Renzi, da una parte e dall’altra. Credo che sia veramente ora di riportare la questione nei termini corretti. È questione speciosa de abbia commesso errori o porti i pantaloni troppo corti. Matteo Renzi è l’unico che può garantirci due condizioni fondamentali. Il cambiamento (quelli vero) e le riforme (quelle vere). L’uno e le altre toccano i gangli vitali del nostro futuro. Questo è il nodo cruciale. Ed è per questo che lo vogliamo segretario del PD e Premier.