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Archivio storico di un giornale non più attivo

Io non mi batto per Matteo Renzi, io mi batto per il progetto politico che lui rappresenta.


Mi piacerebbe che questo fosse chiaro a tutti, soprattutto a quei rappresentanti dell’informazione ai quali questo concetto non riesce proprio a entrare in “capa”.

Non è una differenza da poco, è l’essenza del problema. Io a chiunque mi chiama Renziano, io non-violento di natura, avrei voglia di prenderlo a capocciate. Ché ormai renziano è diventato termine dispregiativo, nemmeno stessimo parlando di un criminale, anche se spesso sono proprio i fan di criminali veri a pronunciarlo.

Poi mi viene in mente altra idiozia, il Pdr.  Chi usa questa sigla, veramente non ha capito niente di questa fase storica, ma non ha capito niente proprio di politica.

È vero, non posso nasconderlo, c’è un certo numero di persone che seguono Renzi, che fanno un tifo da stadio, ci sono le groupies, non si può negare. Questo purtroppo fa parte dei nostri tempi. Ma è poi vero? Forse no, sono abbastanza datato per avere davanti agli occhi chiaramente cosa succedeva quando arrivava Berlinguer a una Festa de l’Unità.

Torniamo a noi, no, mi spiace, non esiste il culto della persona. È vero, riteniamo Matteo Renzi persona capace, un buon leader, un buon comunicatore, quando non si lascia prendere da frasi populiste, è instancabile, ha energie invidiabili. Questo lo riconoscono tutti quelli che hanno un minimo di onestà intellettuale, non solo noi.

Noi però in questo momento non stiamo facendo campagna per una persona. Mi spiace, siete fuori strada. Noi stiamo facendo campagna per una visione del partito e un progetto per l’Italia.

Matteo Renzi domani potrebbe avere un colpo di sole e fuggire  a Copacabana con una ballerina brasiliana. Il progetto politico, resta, è quello e per quello perdiamo il sonno.

Ora sento qualcuno che ha criticato il mio attacco dei giorni scorsi a Orlando, qualcuno che dice che noi dobbiamo essere aperti non chiusi. Inclusione, parola che va tanto di moda.

Chiariamo, noi siamo aperti. Noi abbiamo aperto le porte a tutto il meglio di Sel e gran parte di Scelta Civica. Oggi sono con noi. Chiedetevi perché i parlamentari ex Sel, oggi una delle nostre nostra migliori risorse, sono con Renzi e non con Orlando.

Ci dicono, siamo più aperti a destra che a sinistra. No, noi siamo noi, noi abbiamo un progetto, chi ci sta, sta con noi, chi non lo approva sta fuori. È semplice. E allora fatevi un’altra domanda: è normale che Alfano e i suoi abbiano condiviso tutti i provvedimenti del governo e del parlamento, anche quelli opposti al loro programma elettorale e membri interni del partito abbiano votato contro?

È normale che Sel e poi Si abbiano votato contro provvedimenti di sinistra che mai si erano visti nel nostro paese? È normale che proprio elementi interni e non alleati di governo abbiano contribuito a diffondere nel paese idee-bufala fuorvianti sul JobsAct su la Buona Scuola e persino sui voucher?

Allora ditemi, è il Pd che chiude le porte?

Forse dovremmo fare un passo avanti e finalmente parlare di politica e lasciare da parte, schieramenti, alleanze, inciuci e persone.

Torniamo a Orlando e a chi mi dice, voi lo trattate come un nemico. Intanto bisognerebbe ristabilire la verità, è lui che ha sputato veleno contro il suo ex Presidente, contro il governo di cui ha fatto e fa parte e contro tutti i provvedimenti che ha firmato. La foto di una sezione deserta che ha postato ieri sera è uno degli atti più squallidi che si possa fare, nemmeno un grillino forse sarebbe arrivato a tanto.

Però, amici miei, qui dovremmo andare oltre, e parlarci chiaramente senza remore.

Qual è stato lo scopo principale di questo nuovo corso del Pd? Torniamo indietro. Cos’era il Pd nel 2013? Un partito finito, la linea politica incerta, soprattutto per le divisioni interne, gli inciuci presenti ovunque, situazioni clientelari, corruzioni, le candidature di personaggi discussi e incapaci, un partito alla mercé dei capobastone. Tutto questo aveva reso all’opinione pubblica un’immagine del partito deleteria, un immagine per cui serviranno ancora anni per cancellarla. Un’immagine che ha regalato ai 5Stelle l’opportunità di prevalere senza averne il minimo requisito.

Il nuovo corso ha cercato di cancellare tutto questo, in parte c’è riuscito e c’è riuscito anche pagandone un prezzo altissimo. Guardate Roma, se mettete fuori uso i capobastone, cancellate centinaia di migliaia di voti, questo è matematico.

Ebbene, quella parte oggi cerca di riprendere potere e riportare le lancette indietro al 2013. E secondo voi, chi vuole questo, io non dovrei considerarlo un nemico?

Pensateci.

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5 risposte a Io non mi batto per Matteo Renzi, io mi batto per il progetto politico che lui rappresenta.

  • Considerazioni pienamente condivisibili! Sono in totale accordo e credo che queste riflessioni meritino un’ampia diffusione

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  • Condivido parola per parola queste riflessioni.

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  • Non ho letto, nè sentito mai Orlando sputare veleno contro Renzi (il suo ex Presidente), così come, al pari, non ho sentito farlo neppure Renzi rispetto ad Orlando. E tutto ciò forse ci porterà ad uscire dall’assenteismo della base che, giustamente, Orlando ha postato perchè questo, quello dell’assenteismo, è un problema del partito, sia che vinca Renzi, come probabile, sia che vinca Orlando (difficile). Certe affermazioni che cercano di contrapporre gli uni agli altri sono alla base del fallimento di qualsiasi progetto politico. Saggio sarebbe affermare: “vinca il migliore” per poi correre tutti assieme per l’affermazione di un progetto condiviso.

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    • ADRIANO AMATO

      Luca, abbi pazienza se non hai sentito Orlando sputare veleno contro Renzi, evidentemente non hai mai sentito Orlando, perché non ha fatto altro da quando è iniziata la campagna. Però probabilmente mi sono espresso male, perché alla fine, fa parte del gioco nelle competizioni. Però io non ho parlato di sputare veleno contro l’avversario, io sono scandalizzato da un ministro che sputa veleno sul governo di cui fa parte da anni e su tutti i provvedimenti che lui ha firmato.
      L’assenteismo è un problema del partito che significa? La maggior parte delle sezioni in questi giorni sono state strapiene di gente che ha discusso che ha votato, ci sono i numeri lì a testimoniarlo. Se posti la foto di UNA sezione vuota, mi spiace ma manca l’onestà intellettuale.
      Detto, questo tu dici vinca il migliore per poi correre tutti assieme? io, dico magari così fosse, speriamo.

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  • Ottima analisi: Essere sinceri, a sti tempi, é rarissimo! L’articolo fa una profonda riflessione della situazione. Vorrei ricordare ai scissionisti una cosa sola: Non esiste non esisterà mai il perfetto c’è-ci sarà il nostro pensiero la nostra sensibilità i nostri principi. Allora con un po’ di umiltà pur discutendo convergere sulla soluzione migliore possibile, elementare ma difficile da attuare. PURTROPPO 🎆

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