BALLE E PREGIUDIZI SULL’INVOTABILITÀ DI GIORGIO GORI
Non c’è dubbio, la sinistra che puzza di sinistra è divisa sul possibile voto a Giorgio Gori a Presidente della Regione Lombardia.
Ci sono molti che ogni giorno appaiono di più, che dichiarano che voteranno per Gori e non per il loro candidato Rosati. Sì, Rosati candidato da Grasso in Lombardia a perdere e tentare di far perdere Gori. Un sindacalista della Cgil, pensavate che dopo i disastri che storicamente sono riusciti a fare tutti gli ex Cgil entrati in politica, a nessuno venisse più la voglia di riprovarci? No, non è mai abbastanza.
Poi ci sono i puristi che dicono che Giorgio è invotabile, qualcuno ha il coraggio di dire la verità, cioè che è amico di Renzi, e va dato atto di sincerità a questi che non cercano altri appigli per motivare la loro scelta.
Altri cercano di motivare.
Programma liberista. Ora, premesso che da sempre aborro dall’uso ignorante che si fa di questo termine, che non vuol dire nulla. Liberalizzare? Che ? Liberalizzare alcuni servizi in Italia ha portato benefici a cui oggi nessuno, nemmeno i marxisti leninisti vorrebbero rinunciare. C’entra qualcosa con la Lombardia? Non credo proprio.
Intanto partiamo da un dato, il programma di Giorgio Gori sarà pubblicato il 22 Gennaio, quindi qualsiasi discussione è basata solo su gossip e pregiudizi. Per cui ci rivediamo il 23 su questo tappeto e ne discuteremo, ma credo che avremo poco da discutere perché non ci sarà alcuna liberalizzazione nel programma.
Gori il simbolo dell’anticultura, uomo di Berlusconi.
Facciamo un po’ di storia. Gori entra a Rete 4 nel 1984. Rete 4 era di De Benedetti. Entra come assistente di Carlo Freccero. Capito di chi parliamo, si? Freccero.
Poco dopo Rete 4 passa a Fininvest. Gori che ha delle capacità manageriali e inventiva indiscutibili, in breve diventa direttore di Canale 5. Alle tante bestie che scrivono che è stato direttore del tg5, ripeto, direttore del palinsesto, il Tg era nelle mani di Mentana.
Berlusconi. Forse non vi sarete accorti, ma quell’uomo, nonostante le sue nefandezze politiche, la sua vita spericolata fra mignotte di ogni livello, ha creato un impero, anche attraverso la sua capacità di individuare e premiare manager validi.
E infatti poco dopo Gori viene spostato a Italia 1. Perché? Perché quel canale non funzionava, era in netta perdita. Gori lo ristruttura, lo reinventa, lo fa funzionare e torna a Canale 5.
Per poco, perché poi se ne va. Fonda la Magnolia. All’epoca lui stesso inventa “l’Isola dei famosi”. Era l’epoca dei Reality, impazzavano. Lui ne inventa uno per la Rai, che si presentava del tutto originale rispetto agli altri, direi geniale. Ma attenzione Magnolia produce di tutto, anche Chef Express o Piazza Pulita.
Detto questo, la cosa che lascia interdetti è sentire ancora oggi la tiritera, che Mediaset e Berlusconi sono la causa del degrado culturale del paese. Veramente è una cosa di una stupidità unica, che denota da una parte un’incapacità totale di analizzare la storia abbandonandosi a semplificazioni superficiali. Dall’altra appare anche come un alleggerimento della propria coscienza. Vogliamo esaminare cosa hanno prodotto i nostri ideali, l’imposizione di culture a senso unico, parziali, la mano pesante sulla scuola ? No, diamo la colpa a Berlusconi, è più facile. Per inciso, non ho mai visto i programmi Mediaset, non mi interessano e non mi sono mai piaciuti. Voglio solo dire che Silvio era un imprenditore, non creava programmi di un certo tipo per istupidire il pubblico, faceva programmi per stupidi perché il pubblico era stupido.
Gori oggi si occupa di politica. Sindaco di Bergamo. Ricordo qualche anno fa girando per alcuni quartieri a me familiari, quasi non li riconoscevo più. Da quartieri storici, della Bergamo di altri secoli, apparivano come dei veri e propri suk. I giardini in Piazza Nuova, stracolmi di immigrati che bivaccavano sulle aiuole. Fra me pensavo: mi sa che il prossimo sindaco sarà un leghista ortodosso che farà la guerra agli immigrati. Ecco, devo dare atto agli amici Bergamaschi, di avere sorpreso tutti, loro non hanno eletto un leghista, ma Giorgio Gori, del Partito Democratico che ha fatto una giunta assieme a Sel.
Giorgio non ha scatenato una guerra contro gli immigrati, no. Gori ha intrapreso una battaglia per l’integrazione.
Con questo scenario che incombe, c’è un partito sedicente di sinistra che preferisce far vincere un candidato fascista e razzista. Ok, lo annoto sul mio quadernino, dove segno tutti gli eventi per cui estrema sinistra ed estrema destra vanno a braccetto. Sempre più pieno.