No, non è una soddisfazione. La giustizia è ancora lontana
Questa la notizia data dalla stampa:
Il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio è stato condannato dal Tribunale di Roma per diffamazione ai danni di tre magistrati siciliani per un articolo sull’assoluzione degli imputati del processo sulla latitanza e la mancata cattura di Bernardo Provenzano.
Siamo contenti? No!
Noi a differenza loro non siamo mai contenti quando qualcuno viene condannato.
Giustizia è fatta? No!
Sarà giustizia quando verrà indagato, processato e condannato per tutto il fango infamante che butta addosso ai politici, non solo quando tocca i magistrati.
Guarda caso, l’unico giornalista che veramente ha visto la prigione è stato Sallusti. Come mai? Aveva toccato un Magistrato.
Quando ci libereremo da questo complesso che ci portiamo dietro dal post-fascismo, forse riusciremo a capire che la libertà di stampa, è libertà di esprimere opinioni, libertà di raccontare i fatti per come sono, senza censura, non è la libertà di raccontare balle, di distruggere personaggi e di orientare l’indirizzo politico attraverso la diffamazione. Quel giorno, forse potremo dire di essere veramente un paese democratico.
Oggi intanto, possiamo affermare che Marco Travaglio è un condannato. Non è una soddisfazione.