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Archivio storico di un giornale non più attivo

Quando i capibastone e non gli elettori decidono la mutazione di un partito

L’altra sera quando ho pubblicato, fresca, fresca la composizione della nuova segreteria del Pd, (LEGGI) ho visto proliferare una miriade di commenti sdegnati da parte di militanti ed elettori. Ho detto subito che stavo vedendo gli stessi che una settimana prima, quando avevo diffuso la mia dichiarazione di allontanamento dal Pd, tutti comprendevano le mie ragioni ma qualcuno sembrava dubbioso sulla mia decisione. Quegli stessi li ho visti dichiarare in coro “Pd, con me hai chiuso”.

Vediamo di capire il problema. La mia dichiarazione, era pronta, l’ho diffusa 5 minuti dopo l’elezione di Martina a segretario. Il perché non è difficile capirlo, il Pd dal giorno dopo le dimissioni di Renzi aveva cambiato pelle, era snaturato, la nuova reggenza dimostrava in tutto e per tutto di aver riportato il partito al 2006 (non era ancora nato? Appunto!).

La segreteria è l’atto conclusivo. Chiariamo una cosa. Che un nuovo segretario nomini una nuova segreteria è legittimo e doveroso. La segreteria è come fosse il governo del partito e non il parlamento, quindi è naturale che appartenga alla maggioranza. Renzi aveva comunque inserito in segreteria diversi elementi della minoranza. Il modo era diverso. Ogni membro delle segreteria aveva un ruolo in un tema che comunque era condiviso da tutti. Ovvero la composizione era plurale, ma il progetto politico approvato dal congresso non era compromesso.

Si può dire che Martina abbia fatto lo stesso? No, la composizione non è plurale, è conflittuale e comunque ha dei punti fermi precisi. Ad esempio, le due posizioni chiave, le più importanti affidate a due persone che di fatto non fanno più parte del partito da anni, che altro non sono che il collegamento interno a forze esterne.

E non è nemmeno questo il problema. Il problema è :  chi ha deciso che la linea politica del partito è cambiata? C’è stato per caso un congresso che ha sugellato un nuovo progetto politico? Io non me ne sono accorto.

Riguardatevi il video dell’assemblea, guardatevi bene i 5 minuti di applausi quando Renzi prende la parola e non avrete difficoltà a vedere, che 4/5 della sala è in piedi a battere le mani.

Però, per alcuni imbecilli parlanti, l’area Renzi è già minoranza. Sento diversi amici che giustamente dicono: congresso subito. Io ho spiegato in questo video perché non credo a un nuovo congresso, però agli amici di quell’area dico un’altra cosa, attenzione, non date tutto per scontato. Chi pensa che Renzi o chi per lui vinca sicuramente un terzo congresso, evidentemente non sa come funziona nei territori, non sa cosa sono capaci di muovere i capobastone. Sì quelli stessi che hanno aiutato Renzi quando appariva vincente e gli hanno voltato le spalle quando è apparso perdente, quegli stessi che hanno fatto in modo che perdesse le elezioni. Gente a cui della politica nel senso letterale della parola, interessa zero. Gente che ha in mente una sola cosa: occupazione del potere. In pratica parlo di quelli che Renzi voleva combattere e ha fallito.

Torniamo a Martina, sento imbecilli chiedere: ma come, Martina quando stava con Renzi andava bene.

Voi pensate che la gente sia volubile? O per caso sono questi personaggi a essere mediocri e privi di dignità? Sì confermo, Martina peggio di Orlando ed Emiliano. Orlando come Martina, entrambi sono stati ministri del governo Renzi, approvando tutto e di più per poi oggi attaccare ogni provvedimento firmato. Però almeno Orlando e Emiliano hanno avuto la faccia di porsi su un’alternativa politica all’ultimo congresso. Martina non solo ha appoggiato la mozione Renzi, ma ne è stato il ticket per poi farsi eleggere vicesegretario. E oggi? Il 5 Marzo improvvisamente si scopre un dalemiano e bersaniano convinto, uno che vuole riportare il partito indietro di anni, affossando completamente la linea politica per cui si è fatto eleggere al congresso, uno che in 4 mesi lo ascoltiamo ogni giorno lanciare molotov contro Salvini e non lo sentiamo mai e dico mai dire una sola parola contro Di Maio. Questo dovrebbe dire tutto. Se poi ci mettete anche la sua alleanza con un altro ex ministro che anche lui ha cambiato verso alleandosi con uno dei personaggi più squallidi e ambigui della storia del centrosinistra, è bingo.

A volte mi chiedo: perché non sei nato di destra? Sì, purtroppo non condivido una sola idea della destra, ma non posso non invidiargli la classe politica e soprattutto gli elettori. Prima di linciarmi per questa affermazione, fermatevi a pensarci. A destra per caso vedete così tanta gente costretta ad essere quotidianamente imbarazzata dei propri eletti ?

Questo mi è toccato e qui rimango, sulla sponda ovest e nessuno mi ci toglierà. Almeno oggi però,  non ho più l’imbarazzo di essere nello stesso partito di personaggi di uno squallore unico.

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8 risposte a Quando i capibastone e non gli elettori decidono la mutazione di un partito

  • La diagnosi da te formulata non fa una piega.La cosa che più mi mi rattrista è che la maggioranza assiste passivamente a questa evoluzione della minoranza senza intervenire in maniera risolutiva. I sottoscrittori e i simpatizzanti nonostante la continua protesta non vengono ascoltati. Noi abbiamo interesse a intervenire abbiamo fatto più volte richieste a Martina senza risposta.Chi ha governato questo paese ha responsabilità che non vengono fuori. La minoranza del P.D.è serpente che serpeggia nelle istituzioni per complotti e complottini. Il sottoscritto li conosce tutti perfettamente ma nessuno mi da ascolto. Oggi la protesta virtuale non appaga, bisogna creare movimenti!!! per abbattere l’avversario???

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  • Quello che accade nel pd è esattamente quello descritto. Meno chiara è la prospettiva di Renzi. Che pensa? Non suo fatti quotidiani ma sulle prospettive politiche. È chiaro che questo pd che rispolvera vecchi arnesi non interessa a molti di quelli che l’hanno votato, forse però interessa molto a quelli che non hanno votato pd. E allora che fare? Bisogna aspettare la Leopolda per capire?

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  • Assistere a questa involuzione del PD causata da Martina è la delusione di quanto i dirigenti della vecchia sinistra
    usino i propri elettori per il loro potere!!!Sono loro gli artefici del declino del Pd .Hanno usato Renzi ed ora si vogliono approppriare del partito con l’Alleanza con 5s.MI FATE PENA!!!ASPETTERÒ IL CONGRESSO E LA LEOPOLDA, PER POI DECIDERE DI NON VOTARVI PIÙ !!!MARTINA DIMETTITI TRADITORE!!!

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  • Max

    La soluzione migliore è l’uscita dal PD, un partito ormai moribondo.
    Continuarlo a farlo vivere è, secondo me, “accanimento terapeutico”, mi scuso per la metafora di stampo medico-scientifico ma è veramente l’unica che mi viene in mente in questo preciso momento.
    P.S Prima Renzi capirà che è inutile stare nel PD, e meglio sarà .

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    • Concordo con la tua analisi. Fi o a qualche giorno fa ero restia all’idea di uscire dal mio partito. Perché mi dicevo ho contribuito a farlo crescere non l’ho mai tradito. Ora sono io ad essere stata tradita. Personalmente non mi interessano le trame da film di spionaggio, non mi interessa la corsa di certi elementi ad accaparrarsi potere. Ho assistito lentamente allo stillicidio di tradimenti pugnalato alle spalle ingratitudine super diffusa. Oggi ritengo che il sig. Martina mi abbia convinta che siamo veramente altro e quindi Si, lasciamoli a crogiolarsi nel loro brodo.

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  • ADRIANO AMATO

    Una sola cosa, Martina non è un artefice, gli mancano gli attributi. Lui è una semplice pedina in mano ai soliti noti. Anche il termine traditore credo sia corretto relativamente. Lui come tanti, anche quelli che sembravano più fedeli, chiaramente non avevano abbracciato il progetto politico, semplicemente si erano legati a Renzi perché era vincente. Quindi più che traditore, direi opportunista, ma come molti purtroppo.

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    • Condivido! E come lui tanti altri,rimasti abbarbicati all’idea di una sinistra ormai obsoleta e minoritaria!

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  • Tutto fatto per il potere? Togliamoglielo non votandoli più

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