NOTIZIE DAL MONDO – cap. 4
Daraa, la spallata. Senza farla troppo lunga, sembrerebbe che nel governatorato di Daraa la Siria stia vincendo. Alcuni gruppi di ribelli, pare 11, non si sono arresi, nei quartieri di Daraa in mano agli insorti non si capisce se l’accordo di resa negoziato dai Russi con i ribelli sia operativo oppure no, ma comunque l’area di Daraa è stata spezzata in due enclavi dall’esercito siriano, i confini sono in buona parte conquistati, nella città di Daraa i ribelli sono completamente circondati. Combattimenti ce ne sono ancora, la cosa può prendere più o meno tempo ma “l’inerzia” sul campo di battaglia è totalmente favorevole all’esercito di Bashar al Asad.
Intanto gli sfollati schiacciati contro i confini giordani e israeliani (erano arrivati a essere 330.000) stanno in buona parte rientrando nei villaggi bombardati.
Da segnarsi sull’agenda il nome della prossima battaglia: Quneitra, lì è un casino. Quneitra è conficcata a ridosso del confine tra il Golan occupato dagli Israeliani e la Siria. Israele dichiara da mesi che, se anche un solo proiettile arriva sulle colline del Golan, se un solo gruppo di soldati iraniani o hezbollah mette piede in quella zona, reagirà e militarmente. Due giorni fa Israele ha di nuovo bombardato la base iraniana T4 (sta nel deserto siriano, tra Homs e Palmira). E stavolta, contrariamente all’usanza, lo ha praticamente dichiarato. I siriani hanno iniziato ieri a bombardare i dintorni di Quneitra, ma l’esercito non si è mosso. Oggi Nethanyau vola per l’ennesima volta a Mosca. Vedremo.
Intanto a sud-est l’operazione delle milizie arabo-curde spalleggiate dagli americani prosegue, l’ISIS ha perso due roccaforti e una trentina di villaggi e sembrerebbe che si stia ritirando dalla valle dell’Eufrate verso il deserto centrale siriano.
IRAQ:
Nel “pacificato” Iraq solo nel mese di giugno sono morte 200 persone per gli attentati, la sensazione è che la guerriglia dell’ISIS sia ora più forte, ci sono azioni terroristiche e attacchi un po’ ovunque, nei governatorati di Anbar, Kirkuk, Salahuddin, Diyala. L’esercito iracheno risponde al fuoco.
YEMEN:
In realtà il porto di Hodeida non è stato interamente conquistato dai sauditi-emiratini, i ribelli Houti continuano a controllarne alcune zone. Lo Yemen, per mangiare e curarsi, dipende quasi totalmente dalle importazioni, da Hodeida passa gran parte di quelle importazioni ed ora è tutto bloccato. È un disastro.
LIBIA:
Il Generale Haftar continua a tenersi i porti della mezza luna petrolifera che ha conquistato 20 giorni fa. Il governo di Tripoli e la compagnia petrolifera nazionale NOC continuano a chiedergli di restituirli. Le esportazioni petrolifere di tutto l’est libico sono così bloccate. La perdita economica per la Libia è enorme.
MONDO:
L’ISIS ha rivendicato 268 attentati in tutto il mondo per il mese del Ramadan. Le fonti occidentali ne hanno rilevati una settantina. Sempre più significativa la presenza dell’ISIS nella nuova “provincia” in cui è andato a rintanarsi: il Wilayat Khorasan. Ma di questo “nuovo” vietnam asiatico parleremo magari un’altra volta.