PERCHÉ VEDO UNA NOTA POSITIVA NEL GESTO DI GIACHETTI
Lungi da me entrare nella diatriba, Giachetti ha fatto bene, Giachetti non si doveva permettere. Purtroppo per mia natura sono più appassionato alla sostanza che non alla forma.
E allora, proprio sulla sostanza vorrei tentare una riflessione su cosa ha voluto dire Giachetti, e poi magari tirare le conclusioni per capire se il gesto di Bobo sia stato un’inutile caduta di stile o non sia per caso stato utile per risvegliarci dal torpore.
La prendo alla larga e vi racconto una storiella che spero sia un remember per qualcuno.
Cosa succede quando ci sono crisi o peggio gravi crisi? Che prima o poi arriva un Governo che ha il compito di riportare l’economia nel terreno della normalità. Il governo in quei casi è un malcapitato, sempre, ha sopra di sé il peso di dover adottare misure impopolari che sempre e comunque danno risultati in tempi lunghi. Cosa fanno le opposizioni in questi casi? Dipende, ci sono paesi civili dove le due parti si rimboccano le maniche e tentano di collaborare per il bene del paese, ci sono paesi retrogradi come il nostro dove le opposizioni tentano di fare in modo che l’azione di governo sia inefficace e contemporaneamente di nascondere e sminuire qualsiasi piccolo risultato con l’obiettivo di scalzare il governo, prenderne il posto e godere dei risultati dell’azione del precedente.
Questo è successo in Italia e questo vediamo ogni giorno. Il tutto con l’aiuto di Media compiacenti o peggio parti in causa.
Entrando nel dettaglio, qual è il metodo più efficace per inibire l’azione del governo in questioni economiche? è uno solo, creare un clima di incertezza, instillare nel cittadino la sensazione che quel governo, anche se sembra fare bene non offre alcuna garanzia, perché instabile, perché non compatto, perché privo di un accordo tangibile. Quanto basta per fermare consumi e investimenti e rendere inutili tutti i provvedimenti tesi a dare gli strumenti per cui tutti i cittadini e tutte le imprese si possano sentire in grado di investire per il futuro.
L’ho presa larga ma veniamo a noi. Ripeto, in paesi civili le parti politiche dopo una crisi così grave si mettono assieme, lavorano assieme, in Italia no, l’interesse di parte si innalza su quello pubblico.
Ma nel nostro caso abbiamo avuto un elemento ancora più micidiale e lo spiego in due parole: parte minoritaria del Partito Democratico, ma che vista la presenza quotidiana su tutti i media è sembrata enorme, ha fatto lo stesso lavoro delle opposizioni. Ma non serve un genio a capire che un’azione di questo genere fatta da membri del partito che governa ha un efficacia straordinaria nell’obiettivo di stroncarlo. Cosa potrebbe offrire maggiore sensazione della fragilità di una compagine se non il dissenso interno di un partito verso il suo segretario e Premier?
Sintetizzo, i Bersani, i Boccia, gli Speranza, i Gotor, e alcuni altri, sono a mio avviso i maggiori responsabili del rallentamento della crescita economica del paese.
Questo è un problema sentitissimo nel Partito Democratico. Se girate fra militanti ed elettori e chiedete dove ha sbagliato Renzi, 9 su 10 vi dicono: a non cacciare via quei 4 dissidenti.
Questo è il motivo per cui davanti a un’espressione così forte di Bobo Giachetti ieri sono scattati applausi in sala e ola su tutta la rete.
Forse un VicePresidente della Camera non dovrebbe esprimersi in quel modo? Forse, ma forse dovremmo ringraziare Giachetti per aver fatto vedere chiaramente ai cittadini che il Pd è quella sala che ha applaudito e non quei 4 perennemente presenti in ogni televisione.