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Archivio storico di un giornale non più attivo

Ripercorriamo assieme le nostre analisi e le quasi preveggenze

Oggi mettiamo da parte la nostra modestia e per una volta vogliamo essere presuntuosi e orgogliosi di ripercorrere con alcuni piccoli esempi la storia della nostra analisi politica e di come in tempi non sospetti avevamo previsto cosa sarebbe successo oggi.  Iniziamo da lontano.

Nel 2016 quando raccontavamo i motivi per cui si era scatenata una guerra contro Renzi, e oggi davanti alla realtà dei fatti che avevamo ampiamente previsti c’è ancora chi chiede l’analisi del voto. 

Ancora nel 2016 quando raccontavamo come un grande strumento come la Rete potesse modificare le scene politiche, in tutto il mondo.

Il 5 Dicembre 2016, all’indomani della sconfitta referendaria, la nostra analisi sul voto. Queste parole, quasi preveggenti su quanto ci stava aspettando e che oggi dobbiamo tristemente constatare:

“Oggi vedo gente che ride, che è felice, che mi dice stai sereno. Mi spiace amici, io di sicuro ho il rammarico naturale, umano, di aver buttato via tanto tempo inutilmente, ma io da domattina sto sereno, sarò io a ridere, saranno altri a doversi preoccupare.  Saranno quelli che almeno una coscienza ce l’hanno a doversi rendere conto di cosa hanno combinato. Io, noi tutti con la coscienza siamo a posto. Ora chi ha voluto tutto questo, si prenda le sue responsabilità. Io sto in finestra e rido, anche se con la morte nel cuore nel vedere il mio paese che torna indietro e va verso il terzo mondo. Ma è ora che qualcuno si prenda la responsabilità delle sue azioni.”  

Qualche giorno dopo, la nostra analisi su come i poteri forti, quelli veri stavano manipolando l’opinione pubblica e di come la sinistra li stava aiutando. Guardate la conclusione: “E ricordatevelo amici che pensate di essere di sinistra, una compagine le cui azioni le subiranno le classi meno agiate, non di certo i dirigenti milionari che continueranno ad esserlo, non di certo i grossi imprenditori che non hanno nulla da temere, perché male che va, faranno le valigie e se ne andranno altrove” . Basta leggersi la Legge di Bilancio delle scorse ore per capire se avevamo visto giusto.

A Marzo 2017 quando la nostra voce fuori dal coro diceva che non era questione di strategie di partito diverse, ma due progetti politici diversi che si affrontavano, e c’è chi non l’ha capito nemmeno adesso. 

Il 3 Aprile 2017 quando nel congresso del Pd vinceva alla grande la mozione Renzi e noi esprimevamo tutte le nostre perplessità per quel congresso inutile e per tutte le polemiche che lo avevano accompagnato. 

 

E prima delle elezioni, ci han preso per matti quando abbiamo scritto queste parole:

“Quello che realmente vuole la gente, amici miei noi non possiamo darglielo, perché noi siamo sinistra. La gente vuole non aver più immigrati fra i piedi, non vuole più vedere sbarchi, non vuol più sentir parlare di accoglienza. La gente con due G, inorridisce a sentir parlare di Ius Soli.”

Oggi che quel 70% della GGente ha votato esattamente come avevamo previsto e per quelle ragioni, c’è ancora qualche giapponese che parla di  JobsAct e della gggente. Noi però in questo articolo lo avevamo detto prima, cosa voleva la gente e come un partito di sinistra non potesse ascoltare la gente.

E poi le elezioni, la bufala grandiosa dei voti del Pd che sono andati al M5s, che  ancora oggi la stampa cialtrona che appoggia politici falliti continua a sostenere per avvalorare la tesi che il Movimento è di sinistra e con loro bisogna dialogare. Criminali. In questo articolo, dati alla mano smontavamo la bufala. 

E con questa battaglia siamo andati avanti per mesi a cercare di far capire la vera natura del Movimento, razzista, fascista, totalitario, tutto fuor che di sinistra. Qui un articolo fra tanti in cui abbiamo documentato soprattutto la natura razzista degli elettori 5S. Il tutto confermato dall’appoggio e conenso incondizionato a tutti i proclami propagandistici-razzisti di Salvini. Noi però lo dicevamo da anni, da quando andavamo nelle periferie un tempo regni comunisti e la gente ci parlava solo di “negri e zingari”. 

E arriviamo a quello che consideriamo il nostro fiore all’occhiello, al flashmob che abbiamo organizzato al Nazareno per protestare contro ogni eventualità che il Pd si accordasse con il M5s. Ci ripresero tutte le televisioni nazionali, molte interviste poi andate sui vari Talk-show e Tg nazionali. 

E però vogliamo dirlo forte, oggi una parte del Pd ci da ragione, anzi fa finta di averla sempre pensata così. UN’altra, quella del governatore del Lazio, che pusillanime come sempre fa dire le cose ai compagni di squadra ma smentisce di aver mai detto di voler dialogare con il Movimento.

Noi però non possiamo dimenticare quel giorno, del secondo Flashmob organizzato da noi, dove trovammo ad aspettarci la polizia chiamata dal partito. Un episodio che segnò definitivamente la nostra rottura con quel partito. Qui potete leggere il racconto di Luca su quella triste giornata.

E con queste luci ed ombre del passato, passiamo al futuro. Tutti i collaboratori di Politeca augurano a tutti i lettori uno splendido anno 2019 e soprattutto vi invitiamo a rimanere con noi, perché nel 2019 Politeca non sarà solo da leggere ma sarà un comunità a cui tutti voi potrete partecipare. Tutti voi appassionati di politica, tutti voi che intendente la politica un contenitore di idee, di progetti, di fatti concreti.. ovvero.. una POLITECA.

 

 

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