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Archivio storico di un giornale non più attivo

FACCIAMO CHIAREZZA SU ROTTAMATI E ROTTAMATORI

Un affezionato lettore, Giorgio, in un post ci scrive questo commento:

Io mi soffermerei sull’operato di Renzi in tema di rottamazione, il suo cavallo di battaglia; questo termine per me è coinciso con D’Alema, D’Alema e basta. Per quanto il buon baffino mi sia stato antipatico in passato, imputo ora a Renzi l’avermelo reso simpatico. Come si può immaginare che uno come D’Alema non abbia il dente avvelenato avendo visto che, a parte lui, dei vecchi non è stato accantonato nessuno? Fossi nei suoi panni avrei uno stralegittimo desiderio di vendetta “a prescindere”.

Io gli rispondo in questo modo:

Grazie del commento, Giorgio. Vedi, dipende da che punto di vista partiamo, dalla narrazione che è stata fatta dai Media in questi ultimi 3 anni, o dai fatti? c’è una differenza come dalla notte al giorno.
La rottamazione? nessuno ha mai pensato che la rottamazione significasse rottamare uomini, la rottamazione significava mandare al macero un modo di fare politica, la politica degli accordi sottobanco o degli inciuci, se preferisci.
È vero, D’Alema ne ha pagato le spese più di tutti perché è stato preso a simbolo. Perché ? per antipatia personale di Renzi? o perché è stato ritenuto il maggior artefice di intrighi e inciuci del ventennio? A eleggere D’Alema come il politico più odiato, è stato Renzi oppure la sinistra intera nel corso degli anni ?
Il suo dente avvelenato è dovuto a questo? no! Dobbiamo tornare al 2013, D’Alema che va a Firenze e propone uno scambio di favori (un vero inciucio) Renzi lo mette alla porta e lui da quel momento gli fa la guerra. Quello è un momento topico, perché segna il primo passo nel cambiamento. Il primo vero atto di rottamazione. Certo che è umano avere una reazione di quel genere, tanto più per un invasato pieno di sé come Massimo. Però i leader sono diversi.

Ora Giorgio mi riposta su un altro articolo lo stesso commento, e allora credo occorrano ulteriori chiarimenti.

Partiamo dal significato di rottamazione, che come ho detto non è quello dato per scontato dalla stampa e poi preso come verità dall’opinione pubblica.

Siccome io non sono stato convincente, ve lo faccio spiegare dall’autore (documento del 2013)

Assodato questo, andiamo anche a sfatare altre leggende. D’Alema è stato rottamato e gli altri no? Enorme Bufala!

  • D’Alema è stato rottamato da Bersani, che stilando di sua mano la lista dei candidati al Parlamento nel 2013, infilò dentro una schiera di amichetti suoi, molti dei quali non meritavano nemmeno di essere membri di un condominio, e oggi ne paghiamo le conseguenze. Lasciò fuori D’Alema e Veltroni. Ricordiamoli i fatti per favore, Bersani, non Renzi, quest’ultimo faceva il Sindaco, non poteva rottamare nessuno.
  • È vero, una rottamazione di una classe dirigente appartenente al passato avvenne di fatto. Esempi? Capilista alle Europee: tutti volti nuovi, tutte donne. Segreteria: tutti volti nuovi, anche se provenienti da correnti diverse. Commissari europei? Mogherini= volto nuovo, anche se proveniente dalla corrente di Bersani e D’Alema.

Allora di cosa avrebbe ragione D’Alema?

Chiudo tornando all’ultima frase, della mia risposta al commento: “Però i leader sono diversi.

Sì, un leader non è quello che va piagnucolando in ogni trasmissione, che organizza eventi in teatri più della maggiore compagnia teatrale nazionale, per dirci che gli hanno rotto un giocattolo.

I leader sono quelli come Blair, come Zapatero, che conclusa la loro opera (loro bene, lui male) si eclissano.

Il leader è quello che persa una primaria, dice: “Ho perso”. Lo stesso che due giorni fa ha detto: Il referendum, l’abbiamo perso, non c’è rivincita, è perso e basta.

Il Leader è quello che se sconfitto si mette al servizio del partito. E se c’è ancora qualcuno che ha smarrito la memoria, riposto per l’ennesima volta questo video:

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2 risposte a FACCIAMO CHIAREZZA SU ROTTAMATI E ROTTAMATORI

  • Ma ch senso ha questa amena storiella da :” una volta c’era un Re “; non mi pare possa rientare in un discorso politico inteso come serizio reso alla collettività, alla propria Nazione. Platone rischiò la vita nel tenttivo di vedere attuata la sua idea di politica presso il tiranno di Siracusa. Non mi voglio allungare a percorrere nomi come Togliatti, De Gasperi, Moro Berliguer- ho rivisto l’utimo suo comizio- Eiinaudi etc: chiari esempi di uomini di Stato. L nostra situzione in genere è malata di pressapochismo e forte senso di appartenenza all’interesse condiviso. L’ignoranza è una griffe e la televisuione la nuova ” passerella”. Quale ” rottamare” ! D’Alema- 7 legislature e non so Brsani etc che antepongono il ” dispitto” nei confronti di Renzi, maldestro e magari un pò esuberante, a tal punto da usare le trasmissioni pubbliche per denigrarlo in malo modo e quindi riflettere questo livore su tutto il partito e su un NO che continua a costare al sistema Nazione. Sono più anziani e si vorrebbe più saggi: sarebbe tato più opportuno chiudersi in una stanza e regolare anche fisicamente qualche conto in sospeso. Che senso può avere questo logorio pubblico di antipatie intransigenti? Del resto, ormai la politica è una deduzione di trasmissioni televisive, di blog di web. Il votante sta seduto in salotto e vuole ridere e poi tutto il resto. Renzi è persona del fare, lo ha dimostrato con i componenti del suo Governo, tranne per la scuola, dove il ” preside -potestà- sta creando grossi guai. Per quanto riguarda una scissione formale, è inutile discuterne, è già in attto. Tutto questo è fatto in nome e per il bene dello Stato, ormai messo in ginocchio. Degli altri non ho bisogno di parlarne vanno per numeri.

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  • ADRIANO AMATO

    grazie 🙂

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