Privacy Policy
MENUMENU
MENUMENU
MENUMENU
MENUMENU

Archivio storico di un giornale non più attivo

Sinistre europee votate al suicidio: chi vuole aggiungere il Pd

La proposta di tassare i robot da parte del Sig. Microsoft, potrebbe essere liquidata come un’uscita estemporanea di uno degli uomini più ricchi del mondo.

Peccato che sia la stessa proposta inserita nel programma di Hamon, nuovo segretario del Partito Socialista Francese.

Ecco, questo invece è più preoccupante, l’andazzo del suicidio dei partiti socialisti europei, a cui qualcuno, per fortuna pochi, vorrebbe unire anche il nostro Pd.

Una visione che a loro sembra nuova, che secondo loro deve essere una reazione all’ondata di populismi e sovranismi mondiali.

(leggete l’articolo di oggi di Bersani sull’Huffington)

Possiamo parlare della questione specifica, che è di importanza veramente relativa, ma ci porta al problema generale.

Nello specifico. Tassare i robot che tolgono lavoro agli uomini: è una soluzione? Che effetti produrrebbe?

Non servono scienziati per prevedere i risultati. Gli imprenditori si troverebbero davanti a due scelte:

  1. spostare la produzione dove i robot non vengono tassati
  2. spostare la produzione dove la mano d’opera costa ancora meno della corrente che consuma un robot.

A questo proposito, forse chi diffonde simili fandonie dovrebbe sapere che l’uso dei robot nelle fabbriche è oggi l’unico baluardo contro la delocalizzazione di tutte le produzioni verso il terzo mondo.

Chi queste cose non se le nasconde e rimane con i piedi per terra, chiaramente si fa una domanda: allora come facciamo ad assicurare lavoro ai nostri popoli?

E qui non prendiamoci in giro, perché non abbiamo risposte pronte, certe, sicure.

Sappiamo che non è facile, sappiamo che occorre un equilibrio molto difficile da raggiungere, tra sviluppo, produzione, qualità del lavoro, qualità della vita.

Il primo punto indispensabile da stabilire è che i nostri paesi, quelli avanzati, devono sempre di più qualificare le produzioni. Qualificare, se prendiamo ad esempio il nostro paese, significa valorizzare e industrializzare quelle che sono le nostre risorse naturali: arte, cultura, classe, alimenti.

Significa anche fare parte di quel processo tecnologico che sta dietro all’automazione che limita l’impiego di mano d’opera. Sintetizzando: quanti di noi sanno che il nostro paese è leader nella costruzione di macchine per la produzione? Quanti sanno che quelle che abbiamo chiamato catene di montaggio  escono dall’Italia per girare il mondo intero? E quindi quanti sanno quante migliaia di persone sono addette in questo settore?

Ecco come siamo messi oggi? Credo non bene, non abbiamo avuto uno sviluppo adeguato nelle nuove tecnologie. Eppure, sappiamo, che accantonate ideologie da 800, l’automazione ha a sua volta bisogno di risorse umane, per la concezione, per la costruzione, per l’assistenza.

Siamo preparati? No. Lo sappiamo che in Italia ci sono decine e decine di migliaia  di posti di lavoro con figure di alto livello tecnico che rimangono scoperti?

No, noi ci beiamo dei falsi scoop televisivi che ci vendono la bufala dell’aumento della disoccupazione giovanile. Però non ci chiediamo cosa offre questa classe di giovani e a chi serve? Per essere diretti e senza peli sulla lingua: alle centinaia di migliaia di giovani laureati in scienze della comunicazione, cosa gli facciamo fare?

Tornando a noi, qual è il problema di Hamon, ma anche di Bersani (lo prendo ad esempio, per non dire Fassina). È uno solo, è quello di non rendersi conto della realtà, quello di ragionare e spesso anche con citazioni che non lasciano dubbi, secondo schemi dell’800.  No perché, parliamoci chiaro, citare Keynes per i problemi odierni è esilarante, lui stesso glielo direbbe se fosse in vita, ma purtroppo è morto nel 1939.

Come si fa a non rendersi conto, che la società in cui viviamo è un’altra, che tutto è cambiato, tutto è diverso. Tu puoi dire che la globalizzazione fa schifo, non ti piace, è la madre di tutti gli orrori. Ok, puoi dirlo, sfogati, piangi, urla, fai quello che vuoi. Dopodiché torna con i piedi per terra, perché con la globalizzazione devi farci i conti, perché non è una cosa che è stata decisa a tavolino, non è che fai un movimento che puzza di sinistra e così la annulli. No, c’è e basta. Certo puoi fare come Kim Jong-un, chiudi il paese, lo blindi, lo isoli dal mondo, chiudi tutte le comunicazioni in modo che il tuo paese non sappia che nel mondo si vive, dai un piatto di riso a tutti e tutti saranno felici..

 Qual è il compito dei partiti di sinistra oggi? Mediare, cercare un equilibrio, tra progresso e valori. Rivedere il welfare ma rafforzare ancora di più che nel passato le tutele ai più deboli.

Fare fronte a quest’ondata di razzismo dilagante, teneri fermi quelli che sono i nostri principi di solidarietà, ma sapere anche che il bisogno di sicurezza dei cittadini non è un’invenzione della destra.

 Ma prima di ogni cosa, bisogna che chi si sente di sinistra oggi, torni ai valori della libertà, sì perché aderire ai principi liberali, significa essere di sinistra, non di destra. La deformazione della sinistra è avvenuta quando alcuni hanno ipotecato la libertà del cittadino stupido e ignorante e stabilito che lo stato illuminato non si sa da chi, dovesse decidere per lui, indicandogli cosa è bene cosa è male, obbligandolo a vivere secondo le decisioni dall’alto.

Bene chi pensa che la sinistra debba tornare a questo per battere il populismo di alcune destre, è a mio avviso, totalmente fuori strada. Può andare incontro solo al suicidio totale, alla propria scomparsa.

Ecco, allora cerchiamo di fare attenzione, anche in Italia, c’è questo scontro. Abbiamo un partito che forse è l’unico fra quelli socialisti in Europa proiettato verso il futuro, ma minato da alcuni nostalgici per di più inconcludenti, che si arrogano il diritto di parlare di sinistra, ma viaggiano spediti verso qualcosa che di sinistra non ha nulla.

Non è un caso che si trovino d’accordo praticamente su tutto con l’estrema destra.

 

 

 

0
Condividi su:
Chi è Online
Al momento non ci sono utenti online
Membri attivi di recente
WEBMASTER
Foto del profilo di Dr. Paul Huber
ADRIANO AMATO
ARCHIVIO ARTICOLI
GLI ARTICOLI PIÙ GETTONATI