A 6 mesi dal disastro di Amatrice, il Sindaco chiarisce la situazione e sfata alcune chiacchiere
Una bella intervista quella di Pirozzi oggi a Tgsky24. Non un caso, se volete ascoltare notizie vere, servizi veri li trovate solo lì purtroppo.
Inizia proprio con Errani, critica il suo grido di allarme di ieri, dice che non gli sembra il caso di mollare, che occorre rimanere uniti.
Su questo vorremmo tranquillizzarlo, Errani è solo rientrato in politica, attacca prima di essere attaccato. Sa bene di essere vulnerabile.
Alla domanda su quale sia il problema principale per gli abitanti, il Sindaco non ha dubbi, risponde preciso: il problema psicologico. Vivere per sei mesi in un continuo di scosse di terremoto che non si placano, è destabilizzante. Già, una cosa che non si può augurare a nessuno. E anche una cosa mai vista in precedenza.
Gli chiedono di chiarire il problema delle casette assegnate e non consegnate e lui, senza timore dice: è colpa mia. E qui rimaniamo un attimo sorpresi, perché siamo rimasti alle accuse feroci della maggior parte dei media e politici che davano la colpa all’inefficienza del governo e ai pochi che in difesa di quest’ultimo davano la colpa alla burocrazia. Invece no, lui tranquillamente spiega: è colpa mia, sono io che ho voluto che prima di montare le casette tutto fosse perfetto, strade marciapiedi e tutto. Aggiunge, perché riportare qui i cittadini in una situazione disastrata significherebbe farli diventare delle bestie.
A chi indotto da trasmissioni televisive magari pensa che quelli che attendono la consegna delle casette dormano in mezzo alle macerie piuttosto che sotto una tenda, Pirozzi potrebbe apparire come un pazzo furioso. Se invece sappiamo che questi cittadini stanno in alberghi 4 stelle sulla costa, forse possiamo anche capire che questo Sindaco non ha tutti i torti.
Parla poi delle macerie, dei problemi, nessuno si assume la responsabilità, alla fine si devono fare gare d’appalto e quindi i tempi si allungano.
Sinceramente pensiamo che questo sia il problema minore, soprattutto se pensiamo in che condizioni è L’Aquila a distanza di 8 anni.
L’Aquila andrebbe ricordata anche a chi fa inutili polemiche sulle attività commerciali, perché forse non tutti sanno che i commercianti del centro storico di L’Aquila, le loro attività se le sono proprio scordate e forse non le riavranno mai.
Per concludere, prima di fare polemiche e inutili sciacallaggi su questo evento, crediamo che dovremmo tenere a mente che si tratta dell’episodio più grave a cui abbiamo assistito negli ultimi decenni. 4 regioni, interi paesi distrutti, 23 miliardi di danni. E in tutto questo un’aggravante, le scosse ancora non si fermano, un problema che rallenta tutto, ferma le verifiche, danni da aggiornare giorno per giorno, recuperi da aggiungere ogni giorno.