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Archivio storico di un giornale non più attivo

Come i media tentano di smontare le notizie positive

Arrivano ancora buone notizie, sul Pil. Nuovo balzo in avanti, a conferma delle ultime previsioni che vedevano modificato in positivo il Pil del 2017.

Qualcuno dirà, si ma io col Pil non ci mangio. Nemmeno io. Però se il pil cresce qualche speranza che domani possa mangiare ce l’ho anche io, se cala, me lo scordo.

Il Pil è il parametro che in realtà fa sintesi di tutti i parametri economici, anche se chiaramente non tutti seguono la stessa traiettoria. Ad esempio l’occupazione. Se il Pil sale, significa che è aumentata la produzione, se la produzione sale cresce l’occupazione ? no, purtroppo no, non con la stessa velocità. L’automazione, la tecnologia, ha fatto sì che le aziende siano state negli ultimi anni caricate di molti esuberi. Ci vorrà ancora un po’ prima che questo surplus venga riassorbito.

Ma rimane la norma detta prima, se aumenta il Pil, c’è speranza di nuova occupazione, se cala, torniamo alla Cassa Integrazione.

Sta di fatto, che gli Istituti vari non c’è giorno che non ci annuncino un parametro positivo, in crescita.

Il bello però è come ce li trasmettono i Media. Guardate i Tg, tutti, nessuno escluso. Nuovo balzo del Pil, incremento positivo ecc.. (che bravi) e no, aspetta, subito dopo le prime 3 parole arriva sempre e comunque la parola “però”. Il però varia, il pil aumenta ma gli altri paesi, l’occupazione aumenta ma i giovani, la produzione aumenta ma…. , i consumi aumentano ma c’è chi mangia due polli e chi ne mangia mezzo, l’aspettativa di vita aumenta ma la gente non può più curarsi.

Il più bello e anche più importante è il primo, sul Pil, ormai un tormentone. Cresce il Pil ma gli altri paesi crescono più di noi. Detta così, è già una condanna. I governi Renzi e Gentiloni hanno fallito, perché gli altri paesi crescono di più. In effetti è vero, era meglio decrescere come successo fino al 2014, e questa frase non si sarebbe potuta dire. Ma quei due disgraziati di Premier si sono inventati di tutto per far crescere questi dati, perché non è facile sapete, non c’è una ricetta. Bisogna mettere in atto centinaia di provvedimenti per far invertire quei numeretti. E quei due disgraziati, soprattutto il primo più disgraziato di tutti ci sono riusciti.

Noi però abbiamo voluto vederci dentro meglio a questa storia. Questo divario di crescita è un problema attuale? Perché prima non entrava nei titoli dei Tg, se ora c’è sempre, in tono che supera e annulla la buona notizia, deve essere una malattia nuova.

Allora siamo andati a guardare i dati, li abbiamo messi su una tabella semplice semplice. Non contiene teorie da economisti, solo 4 numeri, da leggere e comparare. È solo matematica, talmente semplice che potrebbe capirla anche un giornalista de LA7. Esagero? Ok, era solo per spiegare quanto è semplice.

Pil_833x310

Vediamo la tabella. Proviamo a sommare il coefficiente Pil degli anni dal 2006 al 2013. Il totale per l’Italia ci da -5.4. La Francia ha un 12.4 in più, la Germania 16.7 e l’Europa 11.3 di media in più.

E questo è un primo dato, nei primi 8 anni del periodo in esame, L’Italia cresceva meno degli altri paesi di una percentuale, enorme. L’Europa in media cresceva il doppio, la Germania 3 volte l’Italia.

E adesso vediamo gli ultimi 4 anni.

L’Italia in 4 anni è cresciuta del 3.8%. La Francia 1 punto più di noi, la Germania 3.4, l’Europa 4.1.

Vedete già ad occhio che i numeri sono diversi. In sintesi il Gap di crescita fra Italia e Francia si è assottigliato di 11.4 punti, fra Italia e Germania di 13.3 punti e in confronto alla media europea di 7.2 punti.

C’è bisogno di aggiungere altro?

Solo una nota di colore. Se avessimo un’informazione così puntuale come vorrebbe far credere, dopo ogni annuncio di crescita del Pil, dovrebbe dire: e si riduce il divario con gli altri paesi. Ma io sogno di vivere in una paese normale.

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2 risposte a Come i media tentano di smontare le notizie positive

  • In effetti sui media ed in particolare tv7 i “però” I “ma “”il fanalino di coda”il “ci bacchettano” si sprecano e sono ossessivamente ripetitivi.Poi ci sono giovani” neet” che crescono quando aumentano gli occupati perche?Perchè pare che riacquistino fiducia solo quando vedono qualcuno che trova lavoro!!!Ora io penso che certamente vi sia una percentuale di scoraggiati ma se non trovano neppure la forza di iscriversi alle liste di collocamento significa che sono talmente scoraggiati che ormai in totale depressione non sarebbero utili neppure a se stessi.Mi piacerebbe che qualche solone facesse una indagine (per carità non conoscitiva eh!!)solo una indagine per verificare quanti di questi “neet”sono autentiche larve di cui dovremo occuparci seriamente ,quanti sono figli di papà che a lavorare manco ci pensano ,quanti lavorano in nero assoluto e quanti stanno bene di famiglia.Sono consapevole di stressare il concetto ma ho il sospetto che certi approfondimenti andrebbero fatti.Altra annotazione :avete notato che in genere comunque alle buone notizie o statistiche di un giorno seguono ,il giorno dopo, altre e più negative da parte di istituti o organizzazioni più o meno famose e qualificate ,insomma una specie di altalena.Che sarà una gara a chi è più bravo?Sia chiaro non sostengo che tutto vada benone ma che ci siamo disincagliati mi pare evidente pur con tutti i rischi futuri in questo mondo folle.Quanto a chi ci ha governato prima di Renzi e Gentiloni se non sono stati appesi per i piedi(a parte Monti che ha dovuto con mezzi estremi salvare una situazione disperata)lo devono alla nota smemoratezza della gran parte dei nostri connazionali per non dire altro per carità di patria(come si fa a sopportare un Grillo o un Salvini o quella coatta della Meloni dopo circa 20 anni di governi berlusconi resta un mistero sul quale qualche scienziato prima o poi dovrà dare una spiegazione)Una ultima considerazione che bello se i media smettessero di definire”tesoretto”importi miliardarii più o meno legali,smettessero di usare il termine “ira di….”quando parlano o scrivono di dissapori tra politici o persone note.Smettessero di usare terminologie inglesi o francesi quando abbiamo una varietà incredibile di nostre efficacissime espressioni (trovo “performante ” una atrocità semantica)Cito queste banalità perchè da esse si evince non solo una mancanza di fantasia ma anche di cultura giornalistica(laddove per cultura intendo ricerca e studio dei fatti e delle circostanze)perchè da esse si evince la pigrizia di capire e fare capire come sarebbe doveroso per chi ha scelto quel mestiere.

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  • ADRIANO AMATO

    Giancarlo, grazie del commento. Mi pare che concordiamo su diversi punti.
    Per quanto riguarda i giovani, permettimi una battuta, quando ti guardi in giro, i giovani che vedi, ti sembrano così disperati ? 😆
    Io direi che c’è dentro tutto quello che hai detto, la causa di un problema non è mai una sola.
    Ne aggiungerei un’altra. Molti giovani che cercano lavoro, cosa sanno fare?
    A presto

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